Il denaro nasce storicamente come una merce molto desiderata di per sé che un po’ per
volta si impone – per le sue caratteristiche di conservabilità, divisibilità, trasportabilità, ecc. – anche
come “mezzo universale di scambio” per intermediare la compravendita della generalità dei beni e
servizi; da creazione spontanea e libera della società, che consente un’accelerazione della crescita
grazie al superamento del baratto, gli Stati impongono il monopolio della sua emissione col corso
legale, appropriandosi così della possibilità di alterarne il valore in modo strumentale alle esigenze
politiche, dal finanziamento delle guerre all’estensione del perimetro di intervento pubblico nella
vita sociale e politica delle nazioni.
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