È sempre più di moda parlare male della proprietà privata. Nel decennio del “Great Reset” sta avanzando un nuovo statalismo, che approfitta delle emergenze, vere o presunte, per estendere la propria influenza sulla società. Si va verso un accentramento di risorse e decisioni in cabine di regia sempre più lontane, col rischio di comprimere gli spazi di libertà e di autonomia dei piccoli. Famiglia, proprietà privata e libertà sono una triade indissolubile. Occorre difendere la proprietà privata contro il nuovo “socialismo liberale del XXI* secolo”, promosso dal World Economic Forum di Davos e dalle élite tecnocratiche globaliste. Perché, come insegna San Tommaso d’Aquino, “un po’ di avere è necessario a ben essere”.
“Una fede che non diventa cultura è una fede non pienamente accolta, non interamente pensata, non fedelmente vissuta”
Giovanni Paolo II